Storia

Nella nostra storia c’è scritta anche la tua

Quella delle Banche di Credito Cooperativo è una storia lunga più di un secolo: dalla Rivoluzione Industriale di fine ‘800 agli stravolgimenti politici e sociali del ventesimo secolo, fino alle nuove sfide del millennio appena iniziato.

Quella di PrimaCassa è invece una storia recente, che prende avvio il 1° gennaio 2018, ma le tre BCC che hanno scelto di unirsi – mettendo in campo passione, ragione, volontà e determinazione - risultano protagoniste da oltre un secolo della vita sociale ed economica delle Comunità di riferimento.

Questa la storia della Bcc della Bassa Friulana, della Banca di Carnia e Gemonese e della Bcc del Friuli Centrale.

BCC BASSA 
FRIULANA

1920 a Flambro, quando la nostra storia ebbe inizio …

 

Il 7 marzo 1920, avanti al notaio Marchetti, 22 soci sottoscrissero l’atto costitutivo della “Cassa Rurale di S. Maria di Flambro”, espressione di una dimensione di cooperativismo creditizio-rurale che anche in Regione, stava maturando, sotto la spinta propulsiva di studiosi illuminati che si rifacevano al pensiero e all’esperienza di Wollemborg, di Luzzatti, di Reiffeisen. L’iniziativa nacque, quasi in sordina per iniziativa del sacerdote Enrico Da Ronco con il dichiarato scopo di aiutare la popolazione che, dopo l’immediato primo guerra, risentiva delle disastrose conseguenze del conflitto appena conclusosi. La prima presidenza fu affidata al socio Toneatto Pietro. La Cassa incominciò ad operare il primo luglio dello stesso anno.

Nel 1938 assunse la denominazione di “Cassa Rurale ed Artigiana di Flambro”.

L’attività della Cassa Rurale proseguì feconda, facilitando negli anni ’60, una maggiore meccanizzazione agricola.

 

1954 a Castions di Strada si inaugura la Cassa Rurale

 

Nel frattempo era nata anche a Castions di Strada una Cassa Rurale ed Artigiana che venne inaugurata il 7 marzo 1954. Era il periodo della ricostruzione e della trasformazione economica verso nuove forme di lavoro artigiano-industriale.

La funzione sociale ed economica di entrambe le Casse si manifestò in tutta la sua rilevanza, favorendo l’ammodernamento necessario alle migliorie richieste dalla Comunità e giocando un ruolo di supporto e mediazione per gli emigranti che con le loro rimesse contribuirono al rilancio dell’edilizia.

 

1975 fusione tra la Cassa Rurale di Flambro e di Castions di Strada

 

Nel 1972 le due casse rurali, quella di Flambro e di Castions di Strada, ravvisarono la necessità di fondersi in un unico istituto, per dare maggiore dinamicità, concentrare le risorse, stimolare il ritmo espansivo, proponendo un totale rinnovamento degli organi deliberativi, esecutivi e di controllo, con un cambio di mentalità.

Il 26 aprile 1975 i due presidenti del Consigli d’Amministrazione, Lionello Basello per la Cassa Rurale di Castions di Strada e Severino Cinello per la Cassa Rurale di Flambro, si riunirono alla presenza del notaio Luigi Udina che provvide a redigere l’atto di fusione.

La Cassa di Flambro si caratterizzava per una forte capacità di raccolta del risparmio sul suo territorio mentre la Cassa di Castions di Strada ed il suo territorio erano maggiormente orientati al credito. La loro aggregazione permise di raggiungere dimensioni di equilibrio necessari per perseguire la “mission” aziendale: fare buon credito sul territorio, in anni di sfide impegnative.

Furono anni difficili, quando nel 1978, a seguito di particolari situazioni di insolvenza, la banca subì il commissariamento.

Gli amministratori di allora, si spesero personalmente, mettendo a garanzia i propri patrimoni personali, per accedere all’allora neo costituito Fondo Centrale di Garanzia del Credito Cooperativo.

Il fondo mise a disposizione della Banca, attraverso un prestito a condizioni agevolate, la liquidità necessaria per proseguire la propria attività e mantenere l’autonomia e con la piena disponibilità del personale dipendente, il costante appoggio ed interessamento della compagine sociale, il Consiglio d’Amministrazione riuscì a ricreare un clima di serenità e fiducia nei soci e nella clientela, operando con impegno ed attenzione. Questa disponibilità e questa perseveranza, si concretizzarono in uno sviluppo repentino della Cassa, confermato dagli indici di crescita, registrati nei bilanci annuali.

 

Anni 80 e Anni 90

 

Gli anni 80 presentavano un quadro economico, caratterizzato da un aumento del costo della vita, da interventi governativi, da contraccolpi recessivi su attività artigianali, specie in campo edilizio, anche l’agricoltura, seppure in toni minori, fu anch’essa colpita, per il rincaro dei prezzi. La ripresa avvenne alcuni anni dopo. Erano, inoltre, gli anni dell’impegno per la riduzione del credito anomalo e per il lavoro di patrimonializzazione dell’istituto.

Nel 1984 la banca “mette radici in Castions di Strada” acquistando il terreno per la costruzione della nuova sede che viene inaugurata nel 1988.

Negli anni 90 le prospettive economiche e territoriali, il patrimonio costituito, le strutture organizzative e la professionalità, permisero alla Cassa Rurale ed Artigiana della Bassa Friulana, rinominata nel 1994 Banca di Credito Cooperativo della Bassa Friulana, di trasformarsi in “volano” per la crescita economica del territorio, per lo sviluppo dell’agricoltura, dell’artigianato, dell’edilizia, calmierando, riducendo il costo del denaro, gli effetti perversi delle recessioni economiche.

In quegli anni, assistiamo, sotto la guida dell’allora Presidente Ermenegildo Vaccari, all’apertura delle filiali nella Bassa Friulana partendo da Porpetto, Teor, Bertiolo, Muzzana del Turgnano, Bicinicco, Lavariano, Pocenia e Pavia di Udine, cercando, sempre di trovare, mantenere e consolidare “un legame sinergico” con i Comuni interessati.

 

Il nuovo millennio, crescita ed innovazione

 

Negli anni 2000 assistiamo all’ampliamento ed al consolidamento del “raggio d’azione” dell’Istituto, con l’apertura delle filiali di Codroipo e Palazzolo dello Stella, delineando una zona operativa compresa tra San Giorgio di Nogaro, Palmanova, Udine, Codroipo e Latisana.

Nel 2008, iniziano a farsi sentire i primi effetti della crisi finanziaria mondiale.

La Banca di Credito Cooperativo, risponde in modo proattivo, aprendo gli sportelli di Mortegliano e di Udine, ampliando, con questa ultima scelta, il proprio “baricentro operativo”, puntando sull’innovazione, installando a Lavariano e a Pocenia, sportelli bancomat “intelligenti”, ampliando e consolidando il ventaglio di prodotti da offrire ad una clientela con un profilo finanziario, sempre più evoluto.

Forte è l’impegno nella formazione finanziaria con continui eventi informativi, per un costante dialogo con la compagine sociale, base fiduciaria imprescindibile della solidità della sua attività.

 

Banca di Credito Cooperativo della Bassa Friulana alla vigilia dell’autoriforma

 

La Banca di Credito Cooperativo della Bassa Friulana, pur crescendo, non ha mai perso di vista i principi ispiratori del Credito Cooperativo e si è distinta in questi anni, per il suo costante operare a favore di uno sviluppo socio economico della Comunità.

Non va sottaciuta, inoltre, la sensibilità dell’Istituto nei confronti delle problematiche socio-culturali, che si concretizza con il sostegno annuale di oltre 250 associazioni che operano sul territorio, nell’ottica del principio ispiratore della politica della Banca, quale la mutualità e la responsabilità sociale, privilegiando i settori maggiormente bisognosi d’aiuto, indirizzando le risorse al mondo del volontariato, della scuola e dei giovani, seguendo i dettami della campagna promossa, in questi ultimi anni, “Scegliamo con il cuore”.

Degni di nota il supporto ultradecennale alla Misericordia, associazione che offre servizi per l’assistenza alla persona e di prevenzione sanitaria, il supporto alla Caritas Diocesana di Udine, per buoni spesa famiglie, la donazione, negli ultimi anni, dei defibrillatori a favore delle Associazioni Sportive, storicamente legate all’Istituto e, non da ultimo, la presenza costante a fianco delle iniziative sociali e culturali del territorio.

BANCA DI CARNIA E GEMONESE

La Banca di Carnia e Gemonese Credito Cooperativo è il risultato di un processo di fusioni ed incorporazioni che risalgono al lontano 1900.

 

1900

 

nasce la Cassa Rurale di Prestiti di Santa Maria Assunta in Forni di Sopra con sede in Forni di Sopra. L’11 marzo 1900 73 soci di Forni di Sopra, rappresentanti di diverse categorie economiche e sociali, redigono l’atto costitutivo e approvano lo Statuto.

L’art. 2 dello Statuto recitava “La Società ha per scopo il miglioramento morale ed economico dei suoi componenti col mezzo di operazioni commerciali, escluso qualunque fine politico e ogni affare aleatorio. La Società ricava il danaro occorrente alle sue operazioni dal proprio capitale o da prestiti e depositi passivi solidariamente garantiti”, l’art. 4 precisava che “Per far parte della Società è necessario: 1° avere capacità giuridica; 2° essere notoriamente onesto, buon cattolico e rispettare il Governo costituito; 3° avere residenza o frequenti relazioni d’affari nella parrocchia di Forni di Sopra; 4° saper scrivere il proprio nome e cognome; 5° non far parte di altra Società a responsabilità limitata. L’accettazione dei soci spetta al Consiglio d’amministrazione della Società a schede segrete”.

Poiché lo scopo dei fondatori non era solo quello di offrire credito, ma anche di dare a soci e non generi di prima necessità a basso prezzo, fu aperto anche un magazzino cooperativo. Nel 1932 il governo fascista emanò però la legge n. 656 che impose il divieto alle banche di esercitare attività diverse dal credito: il magazzino venne perciò chiuso.

 

1906

 

nasce la Cassa Rurale ed Artigiana di Tolmezzo con sede in Tolmezzo. Il 14 giugno 1906 viene costituita la Cassa, la cui prima adunanza si svolge il 31 ottobre 1906. Sin dalle prime sedute il Consiglio di Amministrazione inizia a deliberare operazioni di prestito per “acquisto di un quintale di grano”, “viaggio di un figliuolo all’estero”, “acquisto di sei capre e saldo al negoziante di coloniali”, “acquisto fieno”, “acquisto materiale da costruzione”: un piccolo spaccato della società dell’epoca.

Nel secondo dopoguerra sorgono anche le Casse Rurali ed Artigiane di Forni di Sotto e di Enemonzo.

 

1953

 

anno di costituzione della Cassa Rurale ed Artigiana di Forni di Sotto con sede in Forni di Sotto. La Cassa, il cui atto costitutivo porta la data del 15 novembre 1953, oltre alle diverse operazioni bancarie si pone il problema dell’agricoltura montana e in particolare, con la locale cooperativa di consumo, della coltivazione diretta dei fondi.

 

1960

 

anno di costituzione della Cassa Rurale ed Artigiana di Enemonzo con sede in Enemonzo. L’8 novembre 1959 48 soci danno vita alla Cassa che inizia l’attività il 1° settembre 1960. L’Istituto opera inizialmente presso un locale della sede municipale, poi presso i locali dell’ex Ufficio postale, in seguito presso sistemazione di fortuna a causa degli eventi sismici del 1976 ed in seguito presso la nuova sede inaugurata nel 1989.

 

1990

 

 nascita della Cassa Rurale ed Artigiana della Val Tagliamento con sede in Enemonzo, risultato della fusione tra la Cassa Rurale ed Artigiana di Forni di Sotto e la Cassa Rurale ed Artigiana di Enemonzo.

 

1992

 

 nascita della Cassa Rurale ed Artigiana della Carnia con sede in Tolmezzo, risultato della fusione per incorporazione della Cassa Rurale ed Artigiana della Val Tagliamento e della Cassa Rurale di Prestiti di Santa Maria Assunta in Forni di Sopra nella Cassa Rurale ed Artigiana di Tolmezzo: la fusione era stata sollecitata dalla Banca d’Italia al fine di ridurre i costi di gestione e rendere più competitivo l’Istituto sul mercato del credito.

 

1994

 

l’assemblea straordinaria del 22 maggio sancisce il cambio di denominazione della Cassa Rurale ed Artigiana della Carnia in Banca di Credito Cooperativo della Carnia.

 

2001

 

la Banca di Carnia varia la propria denominazione in Banca di Carnia e Gemonese Credito Cooperativo.

Il processo di espansione della Banca di Carnia e Gemonese si è particolarmente accentuato nel nuovo millennio, con l’apertura delle seguenti filiali che si sono aggiunte alle 7 già esistenti (Tolmezzo, Villa Santina, Enemonzo, Forni di Sotto, Forni di Sopra, Arta Terme, Paluzza):

  • 2001 Gemona del Friuli
  • 2002 Osoppo
  • 2004 Artegna
  • 2005 Tarcento
  • 2007 Tricesimo
  • 2011 Feletto Umberto
  • 2013 Rigolato e Timau
  • 2017 Amaro (zona industriale)

 

BCC FRIULI CENTRALE

 

PIÙ DI UN SECOLO FA INIZIA LA NOSTRA STORIA…

 

Era il lontano 17 aprile 1906 quando veniva firmato l’atto costitutivo della Cassa Rurale di Risparmio e Credito di Martignacco, una realtà nata con lo scopo di unire in Cooperativa i tanti piccoli Agricoltori ed Artigiani della zona, per migliorarne le condizioni morali e materiali e in generale la qualità della vita. Un gruppo di cittadini particolarmente sensibile ai problemi socio-economici della Comunità di appartenenza videro infatti nella costituzione della Cooperativa di Credito il mezzo più valido per combattere l’usura del tempo, per favorire e difendere il risparmio e ridistribuirlo nella stessa zona in cui si è prodotto, promuovendo la nascita e la crescita di tante sane e fiorenti piccole e medie attività imprenditoriali. Il primo Presidente della Cassa di Risparmio e Credito di Martignacco fu l’Avvocato Eugenio Linussa, che restò in carica per 52 anni. Da subito fu un successo: dopo appena 5 mesi di attività (l’inizio dell’operatività risale al 20/07/1906), si evidenziò un’erogazione di prestiti pari a 85.092 Lire di allora (585.159.330 Lire odierne, 302.209,57 Euro).

 

TRA DUE EPOCHE …

 

Assolvendo alla sua missione istituzionale, la Cassa Rurale di Risparmio e Credito di Martignacco ha continuato a consolidarsi e a crescere, sempre attenta allo sviluppo socio-economico della Comunità locale, compatibilmente con i principi etici che stanno alla base della dignità umana. Durante la Grande Guerra, dopo Caporetto, ha dovuto trasferire la sua sede a Roma, dove vi è rimasta fino al 1918: una parentesi obbligata e dolorosa, cui è comunque seguita una ripresa post-bellica che l’ha vista ancora grande protagonista a sostegno delle attività agricole ed artigianali della zona. Sono state appoggiate anche numerose iniziative di carattere sociale: di primaria importanza è stata la fondazione, nel 1920, della Scuola Serale e Festiva per Agricoltori ed Artigiani Smobilitati, nata allo scopo di rieducare professionalmente i giovani, aiutandoli nell’apprendimento di un mestiere che facilitasse il loro inserimento nel mondo del lavoro. Nel 1938, con l’entrata in vigore del Testo Unico in materia bancaria, è stata modificata la ragione sociale in Cassa Rurale ed Artigiana di Martignacco, denominazione che verrà mantenuta fino al 1994.

 

UN MONDO CHE CAMBIA …

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Istituto ha dovuto affrontare un’ulteriore grave crisi. Ma negli anni seguenti, ancora una volta, come trent’anni prima, la Cassa Rurale ed Artigiana di Martignacco è tornata ad essere l’assoluta protagonista della ripresa economica locale, proponendosi come volano di crescita per le tante piccole e medie attività del territorio. Nel 1957, dopo più di mezzo secolo di benemerita attività, l’Avvocato Linussa ha lasciato la Presidenza ed in sua sostituzione è stato eletto il Dottor Leopoldo Delser, che ha saputo proseguire l’attività mantenendo fede ai principi cooperativistici e di solidarietà che sono sempre stati radicati nella gestione dell’Istituto fin dalle sue origini. Nel 1963 è nata l’I.C.C.R.E.A. (Istituto di Credito delle Casse Rurali ed Artigiane) con lo scopo di assicurare alla Clientela delle Casse Rurali tutti i più moderni servizi bancari.

 

L’INNOVAZIONE …

 

Negli anni Settanta ha avuto inizio il processo di meccanizzazione dei servizi, che ha portato la Cassa ad un progressivo ammodernamento, per renderla idonea a rispondere alle nuove esigenze del mercato.Nel 1980 è stata inaugurata la nuova sede, che, sia per la disponibilità di spazio, sia per le sofisticate attrezzature applicate, si è dimostrata idonea a rispondere alle esigenze di un servizio bancario moderno e funzionale. È stato introdotto il concept della “banca aperta”, per mettere il cliente a proprio agio e creare un clima di distensione e fiducia.Il vero e proprio processo di espansione è iniziato nel 1982 con l’apertura della succursale di Moruzzo. Negli anni seguenti verranno aperte, nell’ordine, le succursali di Colloredo di Monte Albano, San Vito di Fagagna e Buja.Nel frattempo, nel 1991, il Dott. Delser, dopo 33 anni di benemerita presidenza, ha lasciato l’incarico ed è stato sostituito dal Cav. Bruno Orioli.

 

È TEMPO DI CRESCERE …

 

Negli anni Novanta i mercati si evolvono e vengono richieste sempre maggiori capacità operative e imprenditoriali. Diventa perciò necessario acquisire una più vasta area operativa che permetta di incrementare l’operatività con lo scopo di ottenere economie di scala, assicurando nel contempo una gamma di servizi più completa alla Clientela. L’obiettivo di crescita viene raggiunto nel 1994 mediante la fusione con la Cassa Rurale ed Artigiana di Flaibano, nata nel 1964 sotto la presidenza di Galdino Del Degan. Nasce in questo modo la Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale e lo sviluppo nel cuore del Friuli continua…

Nel 1995, in seguito all’improvvisa perdita del Cav. Orioli, viene nominato Presidente l’ex Direttore Pietro Battello, che resterà in carica fino al 2003, anno della sua scomparsa. In sua sostituzione viene nominato il Dott. Giuseppe Graffi Brunoro, tutt’ora Presidente in carica.

 

2006: IL CENTENARIO …

 

E dopo un intero secolo prosegue questa lunga storia della Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale iniziata nel lontano 1906… cambiano i protagonisti, le dimensioni, le tecnologie, ma rimane l’impegno a mantenere fede agli ideali cooperativistici e di solidarietà che ne hanno guidato i Fondatori. Il 2006 è stato dedicato ai festeggiamenti dei primi 100 anni della BCC Friuli Centrale e tutta la Comunità vi ha partecipato. Sono state molte le manifestazioni in programma: dalla musica al teatro, dallo sport alle feste paesane, dall’arte alla cultura e ai concorsi scolastici… Il tutto con l’obiettivo di coinvolgere la Popolazione e sostenere le Associazioni del territorio, com’è da 100 anni nella sua tradizione di Banca locale.

 

ULTIMI ANNI DI STORIA

 

Nell’ultimo decennio della sua storia anche la BCC del Friuli Centrale ha risentito della crisi economica che ha investito l’Europa e il mondo intero. Nonostante le difficoltà, la cooperativa di credito ha continuato, seppur con maggiore attenzione e ponderazione, a sostenere le realtà locali, le attività giovanili e le iniziative sociali e culturali.

Un esempio è dato dalla costituzione, nel 2009, dell’Associazione Assistenziale Obiettivo Benessere, Mutua del Credito Cooperativo. L’Associazione offre servizi di prevenzione sanitaria, formazione, eventi culturali, sussidi alla famiglia e, fiore all’occhiello, un servizio di trasporto gratuito da e per i centri di cura realizzato grazie a una rete di volontari e a due automobili acquistate grazie al supporto della BCC. Un’altra iniziativa degna di nota è stata la donazione, da parte della BCC del Friuli Centrale, di 40 apparecchi defibrillatori a quasi 20 Comuni del Territorio, che sono stati poi distribuiti alle associazioni sportive locali.

Nel 2016, 110° anno della fondazione della BCC, il compito di organizzare l’annuale Assemblea dei Soci (che dal 2015 è diventata “itinerante”, ossia viene organizzata a turno in diversi comuni del Territorio) è stato affidato alle associazioni di Martignacco, che con grande entusiasmo e professionalità hanno realizzato un grande evento. Ora che la BCC del Friuli Centrale sta attraversando il processo di “autoriforma” del sistema Cooperativo nazionale, siamo certi che supererà questa sfida tenendo sempre presente l’obiettivo di sostenere le sue Comunità.